Gastrite nervosa in medicina e in psicologia. Una prospettiva psicosomatica

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Gastrite Nervosa e mal di stomaco. Dalla mente al corpo. L’approccio psicosomatico alla cura delle malattie.

Mal di stomaco. Gastrite nervosa?  Non passa giorno in cui io non senta dolore di stomaco. Mi compare quando sono al lavoro, quando esco con gli amici, perfino mentre studio. Non ne posso più, vado dal medico! Mi ritrovo tra le mani un elenco di farmaci e nelle orecchie ancora rimbombano i mille divieti alimentari che dovrò sforzarmi di seguire se voglio stare meglio.

La diagnosi suona così: gastrite. Mi è stato spiegato che nei momenti di maggiore stress il mio stomaco aumenta la produzione di succhi gastrici, che finiscono per attaccare le pareti dello stomaco stesso, provocando quel dolore acuto e ricorrente.

 

Per alcuni mesi assumo regolarmente i farmaci che mi sono stati prescritti e col cibo cerco di sgarrare il meno possibile. Mi sento davvero meglio…  Sono guarito!

GASTRITE NERVOSA. MA NON ERO GUARITO DAL MIO MAL DI STOMACO?

Ma dopo un anno ecco che ritorna quell’antico dolore. Nel frattempo ho cambiato lavoro e mi sono sposato: tanti cambiamenti tutti assieme! Col sospetto che mi sia tornata la gastrite, contatto il mio medico e mi reco a comprare nuovi farmaci, ma il mal di stomaco, il dolore, non passa. La cura non sembra funzionare. Il medico allora mi suggerisce altri medicinali e rinnova i consigli sull’alimentazione ma, nonostante tutto, il sollievo dal dolore è solo momentaneo. Inizio a preoccuparmi sul serio. Decido di farmi prescrivere una gastroscopia e mi reco in ospedale per accertarmi che non sia nulla di grave. In quest’ultimo periodo il mal di stomaco si è fatto sentire ancora più forte! L’esito degli esami è chiaro: nessuna alterazione, nessuna malattia.

Ma se non sono malato, allora, cosa mi sta succedendo?

 

GASTRITE NERVOSA. ORIGINI PSICOLOGICHE DEI DOLORI SOMATICI. 

Quella che abbiamo descritto sopra rappresenta una situazione comune a moltissime persone, giovani e anziane. In questo caso si tratta di quella che è comunemente conosciuta come gastrite nervosa.   È normale, anzi necessario, che in un primo tempo la persona afflitta dal dolore si rivolga al medico: non si può essere certi, in origine, che si tratti di gastrite nervosa. È altrettanto  naturale che il medico cerchi di fornire un valido  aiuto attraverso la formulazione di una diagnosi e la prescrizione di farmaci per alleviare i sintomi.

Ma “Gastrite” ( o gastrite nervosa ) è molto più di un’etichetta diagnostica, ed è talvolta molto di più della sua espressione somatica: è uno stato di disagio fisico che in molte circostanze  si accompagna a uno stato di disagio emotivo.  Il disagio psico-fisico è da sempre oggetto di attenzione da parte della psicosomatica, una disciplina che cerca di ricongiungere la mente al corpo in una società in cui questi due livelli appaiono sempre più scissi.

Non c’è tempo per ascoltare che cosa ha da dirci il nostro corpo, né per soffermarci sulle emozioni che stiamo vivendo.

 

Il lavoro, la famiglia, e qualsiasi altro ambito della nostra vita richiedono una prontezza mentale e di spirito che non trovano spazio per l’osservazione di ciò che accade fuori e dentro di noi.  “La frustrazione delle normali esigenze del corpo, la violazione delle leggi semplici, ma fondamentali, che regolano il substrato biologico della nostra esistenza, viene sempre pagata dall’uomo moderno sotto forma di malattia”  (Frigoli et al., 2007).

Come ci insegna una delle aree più avanzate della ricerca psicosomatica, la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI), negli organismi viventi si nasconde una fitta rete di comunicazione tra la mente e i sistemi nervoso, endocrino e immunitario: ciò che arriva alla coscienza, ossia alla mente, è il risultato di questa continua  interazione tra più parti del nostro corpo, che dalla mente sono a loro volta influenzate.  È questo il caso anche quando si è in presenza del disturbo comunemente noto come gastrite nervosa.

E ALLORA COSA MI CONVIENE FARE?

“Comunicazione” è la parola chiave. L’ ascolto dei messaggi del corpo è proprio l’inizio dei percorsi terapeutici delle correnti psicologiche con approccio psicosomatico: ri-aprire la mente alla comunicazione col corpo, attraverso la consapevolezza, la respirazione e altre tecniche, significa muovere il primo passo verso la guarigione.

 Adriano Legacci e Giulia Guidotti

 

 


GASTRITE NERVOSA SINTOMI. DA UN PUNTO DI VISTA MEDICO.

In medicina il termine gastrite si riferisce a vari processi infiammatori o degenerativi (acuti o cronici) dello stomaco, caratterizzati da nausea, vomito, dispepsia, alitosi, inappetenza, e manifestazioni febbrili nelle forme più acute. Forme particolari sono: la gastrite antrale, con segni infiammatori limitati all’antro gastrico e ipocloridria dovuta a un deficit di gastrina; la gastrite cronica atrofica, di natura autoimmune (presenza di autoanticorpi rivolti contro le cellule parietali) e a rischio di evoluzione neoplastica; e la gastrite cronica ipertrofica, caratterizzata da abnorme proliferazione della mucosa gastrica e suo ispessimento.


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4 commenti su “Gastrite nervosa in medicina e in psicologia. Una prospettiva psicosomatica”

  1. Confermo. Spesso si ricorre ai farmaci ma non si individua la causa primaria da cui deriva il sintomo e la matrice e’ spesso di natura psicologica. Ad esempio madre apprensiva = preoccupazione per malattia figlio = bruciori di stomaco. Madre tranquilla = guarigione figlio = guarigione bruciori di stomaco deduzione: I problemi allo stomaco erano derivati dal carattere apprensivo del soggetto cosa ne pensa?

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  2. Concordo con lei Lorenzo. Gli stati d’animo e le emozioni influiscono profondamente sulle manifestazioni somatiche. Ed è altrettanto vero che talvolta si stabilisce una “circolarità” tra persone coinvolte in una relazione profonda, per esempio tra genitori e figli.

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