Immigrazione e reati a sfondo sessuale. Psicologia delle masse e psicologia individuale.
Intervista di Riccardo Allione – vvox.it – al Dr. Legacci
Da questa intervista è stato tratto l’articolo: Migranti e sesso, il tabù (e il “pericolo Colonia” da sfatare)
Riccardo Allione: I profughi che sbarcano in Italia sono in maggioranza di giovani uomini che vivono una condizione di solitudine e ghettizzazione. Un testo di psicologia sui comportamenti sessuali violenti afferma che i migranti poveri “si trovano in una situazione particolarmente stressante perché da un lato vivono in città bombardate da messaggi e richiami sessuali e dall’altra sono a priori esclusi dal gioco. Non hanno soldi per vestirsi bene né per invitare una ragazza a bere una birra o per andare al cinema”. La pulsione sessuale può quindi diventare ossessiva e talvolta accade che “l’inibizione ceda sotto l’urto del desiderio compresso dall’astinenza […] pur avendo coscienza della gravità del comportamento”.
Prendendo spunto da questa premessa, e partendo dalle violenze di Capodanno a Colonia e dai numeri record degli arrivi di richiedenti asilo, vorrei approfondire alcuni aspetti, ad esempio:
C’è il rischio di un’altra Colonia?
Adriano Legacci: Occorre fare molta attenzione. C’è sempre il rischio di un’altra Colonia. Il problema non è però strettamente connesso alla presenza di “migranti” o di “profughi”. In senso più ampio, il problema tende a manifestarsi quando masse di persone affollano le strade (e l’alcol scorre fiumi). La folla è un elemento molto diverso dalla somma degli individui che la compongono. L’individuo immerso nella folla perde le caratteristiche personali e acquisisce quelle proprie dell’ individuo in massa. L’ uomo perso nella massa, regredisce e “l’ anima della massa” va a coincidere con quella dei primitivi. La capacità di controllo e le inibizioni risultano indeboliti. Il senso di responsabilità scompare. L’individuo in massa acquista, in forza del numero, un sentimento di potenza invincibile. Ciò gli permette di cedere ad istinti che, se fosse rimasto solo, avrebbe necessariamente tenuto a freno. Non è la coscienza ad orientare i comportamenti della folla: i moti pulsionali inconsci più arcaici prendono il sopravvento.
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Immigrazione e reati a sfondo sessuale
Riccardo Allione: Più immigrati significa maggiore rischio di casi di violenze?
Adriano Legacci: Rispondere sì sembra inerziale, facile e comodo. E’ vero che esiste una correlazione statistica tra aumento dell’immigrazione e aumento dei reati. Questo accade anche perché le attuali politiche di integrazione non forniscono risposte adeguate alla complessità del fenomeno. In linea generale è molto importante però evitare di prendere gli immigrati come capro espiatorio di un fenomeno che riguarda gli esseri umani in generale.
Nel caso specifico, a Colonia sono state presentate più di 400 denunce per aggressioni a sfondo sessuale o di furto (il 60% delle aggressioni), ed è stato commesso uno stupro. In questo caso erano coinvolte 58 persone: 52 algerini e marocchini residenti in Germania da molto tempo, 3 tedeschi, 2 profughi siriani, 1 profugo iracheno.
Può però essere utile ricordare che alla festa di Bayonne in Francia del 2015 sono stati denunciati 3 stupri; alla festa di Pamplona del 2015 sono state presentate 1.656 denunce (2047 nel 2014), quattro delle quali riguardavano aggressioni sessuali. Alla festa della birra di Monaco vengono presentate in media due denunce ogni anno. Nel 2002 sono però stati contati 13 stupri.
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Immigrazione e reati a sfondo sessuale
Riccardo Allione: Ci sono politiche utili all’integrazione e alla prevenzione di fenomeni violenti?
Adriano Legacci: Certamente sì. La ghettizzazione degli immigrati nelle aree povere delle banlieue metropolitane non è la risposta al problema. E’ un grande tema politico che riguarda l’intera Europa. Che passa attraverso la garanzia di condizioni umane di accoglienza e un processo di integrazione ed educazione permanente.
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Immigrazione e reati a sfondo sessuale
Riccardo Allione: Entrano in gioco anche fattori culturali?
Adriano Legacci: Naturalmente sì. I fattori culturali entrano in gioco anche nel modo in cui si impugnano le posate. Non potrebbero non entrare in gioco nella percezione dell’altro da sé, della figura della donna, della gestione di pulsioni complesse quali la sessualità e l’aggressività. Non è però un argomento a favore della demonizzazione dell’ “estraneo” rispetto alla propria cultura.
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Immigrazione e reati a sfondo sessuale
Riccardo Allione: Come influiscono gli “stimoli esterni” della società occidentale (pubblicità, pornografia)?
Adriano Legacci: Vale certamente a questo proposito quello che lei cita dal testo di psicologia. Occorre aggiungere -al di là dell’effetto specifico che la pubblicità e la pornografia possono avere su uomini appartenenti a culture diverse- che l’esposizione incessante ed esasperata del corpo femminile non fa onore agli uomini e alle donne appartenenti a QUESTA cultura.
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Immigrazione e reati a sfondo sessuale
Riccardo Allione: Prendendo la questione alla rovescia: a fronte del boom di arrivi di profughi, come mai NON si assiste di frequente a casi di aggressioni sessuali o stupri, vista la forzata astinenza di tutti questi giovani maschi soli? Insomma, cosa tiene buoni questi ragazzi?
Adriano Legacci: Ogni essere umano che abbia avuto un’esperienza con i genitori (e con il contesto culturale di appartenenza) “sufficientemente buona” sviluppa una struttura psichica adibita al controllo delle pulsioni più arcaiche.
È quella struttura che nel linguaggio psicoanalitico viene definita “Super Io” e che si forma interiorizzando codici di comportamento, divieti, ingiunzioni, schemi di valore (bene/male; giusto/sbagliato; buono/cattivo; morale/immorale; legale/illegale).
I ragazzi che arrivano da culture diverse e che non sono affetti da patologie psichiche o caratteriali hanno una adeguata capacità di esercitare un controllo morale sulle loro scelte e le loro azioni.Come per ogni altro essere umano, il passaggio dallo stato di “singolo individuo” allo stato di “individuo nella massa” è altamente rischioso. E’ questa la condizione in cui le inibizioni e i freni morali possono cedere e le pulsioni trattenute, sessuali o aggressive, possono irrompere in maniera violenta.





