OSTACOLI ALLA CRESCITA PERSONALE. 5 FALSE CONVINZIONI TI IMPEDISCONO DI CRESCERE
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Nella prima parte di questo articolo abbiamo iniziato ad esaminare il tema della crescita e della realizzazione personale. In questa sezione ci occuperemo delle 5 false convinzioni che costituiscono i maggiori ostacoli alla crescita personale.
1. OSTACOLI ALLA CRESCITA PERSONALE. Sono fatto così. Sono sempre stato così. Per me cambiare è impossibile
“Sono fatto così, questo è il mio carattere, non ci posso far niente”. È una frase che sento ripetere ogni giorno. Quello che vedo di fronte a me è un essere umano con entrambi i piedi in una pozzanghera di pochi centimetri quadrati.
Mi dice “Dottore ho freddo, le scarpe inzuppate, i piedi fradici, l’umidità mi entra dappertutto”. Gli dico “Fai un passo di lato. Non sei con i piedi nell’oceano, sei in un secchio d’acqua”. Mi dice “E’ qui che sono sempre stato, non saprei dove andare e in che altro posto stare. Per me cambiare è impossibile. Non vorrei più sentire tutta questa umidità, e vorrei tanto vivere meglio, ma non mi chieda di fare un passo, per me è impossibile”.
Può darsi che in passato per qualche somma di circostanze siate finiti dentro quella maledetta pozzanghera. E può perfino essere che in quel momento non esistessero buone alternative, e non foste realmente nella condizione di poter scegliere. Se adesso però non comprendete che i tempi sono cambiati, che avete a disposizione nuove soluzioni creative, che voi potete diventare gli autori della vostra vita, vi state seriamente giocando la possibilità di fare della vostra esistenza un evento sacro e rivoluzionario. Qualunque sia il vostro punto di vista sul mondo, qualunque carattere abbiate, timido, pauroso, introverso, aggressivo, scortese, e perfino se siete sempre stati amabili, gentili, altruisti ed estroversi, non dovete pensare di dover rimanere così per sempre. Potete sperimentare soluzioni nuove, forgiare la vostra esistenza, assumere una posizione creativa e dinamica di fronte alle richieste della vita.
2. OSTACOLI ALLA CRESCITA PERSONALE. La mia indole è legata al mio patrimonio genetico. L’ho ereditata dalla mia famiglia. Non posso farci niente
“Anche mia madre e mia nonna erano ansiose”.
“Nessuno nella mia famiglia è mai riuscito ad affermarsi nel lavoro”.
“Ho preso da mio padre, anche lui era etilista, negato in matematica, succube delle circostanze”.
“Sono il ritratto di mio nonno, completamente incapace di farsi valere”.
“Mio zio era un caso psichiatrico”.
“Mia nonna aveva il terrore di uscire di casa, mi ha passato i suoi geni”.
“La depressione è scritta nel mio codice genetico”.
Tenetevi queste convinzioni, supportate da una cattiva informazione, e otterrete un semplice vantaggio immediato. Se la qualità della vostra vita non dipende da voi e dalle vostre scelte personali, ma è scritta nel vostro DNA, potete sentirvi autorizzati a non muovere un dito per migliorarla. Rassegnatevi, e aspettate che il tempo faccia il suo corso. Oppure scegliete di credere fermamente che -qualsiasi siano la storia della vostra famiglia, il luogo da cui provenite, il terreno sui cui siete cresciuti- avete a disposizione tutto ciò che vi serve per fare della vostra vita un miracolo. I limiti che sperimentate non dipendono dal vostro patrimonio genetico. Sono l’esito delle vostre convinzioni. Modificate le convinzioni su voi stessi e regalatevi il piacere di scoprire quanto sia facile realizzare nella vostra esistenza cose che prima non avreste mai ritenute possibili. Potete scoprire che non siete ansiosi come avete sempre immaginato, e nemmeno depressi, e neanche così negati per la matematica, lo sport, i tornei di bocce o di scacchi, le relazioni sociali e sentimentali, e che il successo sul lavoro è alla vostra portata – nonostante vostro padre, vostro zio e vostro nonno.
3. OSTACOLI ALLA CRESCITA PERSONALE. Il mio modo di vivere la vita è controllato da impulsi elettrici, da processi chimici e da funzioni metaboliche. Non ho alcun controllo sulle mie scelte e sulla mia esistenza.
Si tratta di una enorme mistificazione, ampiamente sostenuta anche in ambiti medici e scientifici. È comprensibile che possa essere difficile non restare intrappolati in questa visione distorta dell’essere umano e del suo destino. Quotidianamente sui giornali, in riviste divulgative e specializzate, in internet, viene dato ampio risalto a notizie su “nuove straordinarie scoperte” secondo le quali il carattere e il destino di un uomo sarebbero determinati unicamente da una complicata intersezione di fattori chimici, fisici ed elettrici. Saremmo il risultato dell’opera congiunta di cellule, sinapsi, ormoni, enzimi, processi metabolici. Nessuna libertà di movimento, nessuna speranza di cavarsela. Le persone depresse per esempio avranno le cellule dell’habenula iperattive, le cellule microglia degenerate, disfunzioni nella fisiologia dei sistemi neurotrasmettitoriali noradrenergico, serotoninergico e dopamminergico, il glutammato che media male, la proteina G che non comunica con il secondo messaggero, l’increzione del cortisolo, la sostanza P che non media adeguatamente la reazione al dolore.
I medici e gli scienziati hanno certamente ragione quando sostengono che ogni evento che riguarda la nostra vita e il nostro sistema di emozioni è mediato chimicamente. Tuttavia non possiedono alcun indizio, e non sono capaci di dare alcuna indicazione, relativamente al modo in cui possiamo esercitare un controllo sulla nostra salute, sul nostro corpo, sul nostro carattere e sugli stessi mediatori elettrici, chimici e fisici attraverso i quali si esprimono i sintomi del malessere, fisico ed emotivo.
È naturale che se avete sviluppato un’ulcera, questo è l’esito di una alterazione dell’equilibrio chimico. È altrettanto chiaro che la presenza di ansia o depressione nella vostra vita implicano manifestazioni particolari nel sistema dei vostri neurotrasmettitori. Quello che sfugge a molti medici e scienziati, e che talvolta sfugge anche voi, è che non è questa l’origine del problema. L’effetto viene scambiato per la causa. Noi non siamo ciò che il nostro corpo ci dice di essere. È il nostro corpo che si adegua a ciò che la mente gli dice di fare. La nostra mente ha il potere di modificare lo stato di salute, di modificare l’equilibrio chimico ed elettrico del corpo che la contiene. E’ la mente che ha il potere di stabilire se vogliamo vivere con intensità, soddisfazione e pienezza o al contrario con un senso perenne di dolore e insoddisfazione, tra organi sofferenti e arti doloranti.
4. OSTACOLI ALLA CRESCITA PERSONALE.Ho avuto un’infanzia infelice. I miei genitori sono responsabili della mia infelicità. Non c’è più molto che io possa fare.
Il mestiere di genitore è straordinariamente difficile. Se siete a vostra volta divenuti genitori l’avete già intuito. Se non l’avete ancora fatto, lo scoprirete. È possibile che i vostri genitori non siano stati perfetti – che non abbiano corrisposto esattamente al modello di genitore che da bambini avreste desiderato. Adesso, pensate veramente di voler incolpare per tutta la vita vostro padre e vostra madre per tutto ciò che non funziona nella vostra esistenza? Avete così tanto rancore verso di loro da sperare che si flagellino (che si vadano ad affogare) per gli errori commessi mostrando loro lo spettacolo del vostro fallimento? Oppure siete scivolati nella disastrosa posizione della vittima e del creditore? “Ho subito troppi torti e troppe ingiustizie: i miei genitori, la società, la vita, l’universo sono in debito con me. Non muoverò un dito -anzi esaspererò la mia dannazione, la mia disperazione e il mio star male- fino a quando non sarò rimborsato”.
È fondamentale per voi rinunciare a questa falsa convinzione. La vostra infanzia vi ha segnato, non c’è alcun dubbio. La salute di un albero non può prescindere dal terreno su cui è cresciuto, dallo stato delle sue radici, dall’acqua e dalla luce ricevuta. Ma ho visto alberi spaccati da un fulmine e restare orgogliosamente e tenacemente in vita e in buona salute, alberi piegarsi e modificare la propria forma per resistere con determinazione alle intemperie e alle avversità. Ho visto alberi scegliere il proprio destino, invece che rassegnarsi e soccombere lamentosamente alle condizioni non favorevoli. Voi siete da meno di un albero? L’influenza della vostra famiglia di origine sulla qualità della vostra vita adulta è pari a quella che voi stabilite che debba essere. Totale? Sarà totale. Zero? sarà zero.
Non siete l’esito di ciò che vostro padre e vostra madre hanno stabilito per voi. Siete ciò che avete deciso di essere. “Così volli che fosse” – Dice Nietzsche. Allo stesso modo sta a voi adesso stabilire che cosa volete ora, e che cosa vorrete per il futuro. Potete ringraziare con devozione vostro padre e vostra madre – le soglie preziose che avete varcato per mettere piede su questo pianeta ed iniziare questa straordinaria esperienza vitale. Potete ringraziare e salutare. La vostra vita va oltre. I comportamenti, gli atteggiamenti, le abitudini che non vi sono piaciuti, non siete obbligati a portarli con voi. Fanno parte del vostro prezioso bagaglio di esperienza e di apprendimento – avete potuto comprendere ciò che vi piace e ciò che non amate. Non devono per forza far parte del vostro repertorio emotivo e comportamentale.
C’è qualcosa di cui non riuscite proprio a liberarvi? Dategli una nuova luce, e valorizzatelo. Fate come mi ha raccontato un giorno I., una paziente che mi parlava di sè, di sua madre, della sua vita:
“Avrei voluto trascorrere la mia infanzia in un nido di petali di rosa. Invece mia madre era di carta vetrata. E di carta vetrata sono diventata anch’io. Per tutta la vita ho sofferto di questo. Solo oggi ho capito che i petali di rosa sono belli due giorni, poi non te ne fai più niente. Vuoi mettere la carta vetrata? Ci fai un sacco di cose, ti risolve qualche problema, e se la metti al sole brilla anche!”
5. OSTACOLI ALLA CRESCITA PERSONALE .Non dipende da me. È colpa dell’ambiente in cui vivo, della cultura del mio tempo, della società.
Lo pensate veramente? Se siete convinti che la cultura in cui siete cresciuti determini il vostro stile, la vostra personalità, la vostra filosofia di vita, il tipo di persona che siete destinati a diventare, quella sarà la vostra realtà. Avete presente il film Matrix?
« Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. »
E’ quello che volete? E’ quello che avrete. Siete usciti di casa e anche questa mattina vi siete dimenticati di attaccare la spina del cervello? Ripetere ciò che vi hanno detto, e che avete già detto mille volte, è più rassicurante che iniziare a pensare con la vostra testa? Il mondo che vi è stato messo davanti agli occhi è il mondo in cui credete? State rinunciando, volontariamente o senza rendervene conto, a svegliarvi e a compiere il vostro destino superiore su questa terra: conoscere voi stessi, realizzare voi stessi come esseri umani compiuti.
“Sono la cultura del mio tempo, lo stato, il governo, la società che dettano le regole – anche se volessi non potrei sviluppare una mia linea di pensiero”.
“Come posso avere valori miei se sono in contrasto con quelli della maggior parte delle persone”?
“Faccio così perché questo è quello che tutti fanno, e quello che mi è stato insegnato”.
“Penso ciò che è giusto pensare; ed è giusto pensare quello che pensano tutti”.
Fino al 1543 l’umanità ha coltivato la convinzione assoluta che la terra fosse al centro dell’universo, e che il sole le girasse intorno. Era un dato comune, condiviso e non discutibile. Un uomo di nome Copernico trova, da solo, la lucidità e il coraggio supremo di affermare il contrario di ciò che tutti ritenevano certo. Per oltre mezzo secolo viene ignorato. Per più di 50 anni la teoria Copernicana non viene compresa e accettata dal resto dell’umanità. Eppure nel sonno generale della ragione e della consapevolezza un uomo si è svegliato e ha pensato. Ha indicato una via. Nuova e diversa da quella indicata dal suo ambiente, dalla cultura del suo tempo, dal consorzio sociale di appartenenza. Potete farlo anche voi. Ancora una volta è una questione di responsabilità personale. Non dovete lasciarvi influenzare dagli altri rispetto a ciò che voi desiderate diventare. Non dovete incolpare gli altri per ciò che voi ancora non siete riusciti a diventare.
Se almeno una di queste false convinzioni vi ricorda qualcosa e vi suona familiare, forse sarebbe il tempo di cercare nuove prospettive e nuove soluzioni.
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Dopo aver letto questo articolo ho sentito la necessità di esprimere gratitudine al dottor Legacci che lo ha scritto e pubblicato, perché mano a mano che leggevo avrei voluto che non finisse mai. Una vera fortuna 🙂
La gratitudine è un boomerang. Buona giornata
Sono cresciuto, invecchiato con queste cinque convinzioni. Ho provato a cancellarne qualcuno, ma forse è’ troppo tardi.
“Forse è troppo tardi” è la sesta falsa convinzione! Si può fare. Adesso. E’ il momento giusto.